Buongiorno a tutti, oggi vi vorrei parlare dell’ultimo film di Taylor Steele. Dopo il successo planetario di Sipping Jetstreams, ed il video-cult The Drifter, il regista surfista torna dietro la macchina da presa (da 16 mm) per lasciare ancora una volta di stucco il suo pubblico.

Il titolo “Castles in the sky”, castelli in aria in italiano, deriva dal concetto che ha ispirato ed ispira tuttora il regista e qualche milione di surfisti a giro per il globo. Tutto parte da un’idea, un sogno, una visione che si materializza nella nostra mente. Questa visione rimane eterea, impalpabile, finchè non decidiamo di concretizzarla con un’azione ben precisa, un primo passo per raggiungere la meta. Per molti surfisti, quest’idea è quasi sempre un viaggio, sia esso breve o lungo, che spesso richiede la presenza di un aereo e magari arrivati a destinazione anche di una barca.. Ecco, durante questo primo passo verso la nostra meta, lassù tra le nuvole comincia a prendere forma il nostro sogno, che piano piano con lo scorrere delle ore e delle emozioni si materializza. Dal momento in cui l’aeroplano tocca terra, tutto diventa un flusso incontrollabile ed il viaggio prende vita.

Durante questi incredibili viaggi alcuni dei surfisti più creativi della scena internazionale esplorano destinazioni finora impensabili per il surf: Dane Reynolds in Goenlandia, Rob Machado in Peru, Dave Rastovich in India, Jordy Smith in Africa.

Nei primi minuti del video si ha la sensazione di guardare “Into the wild” per atmosfere, paesaggi, musiche, poi all’improvviso l’inquadratura incrocia un perfetto A-frame tubante ed il rapimento è totale.

Fotografia capolavoro.

Buona visione e buone onde a tutti.